Acerenza diffusa in Italia e nel Mondo

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Da Acerenzadiffusa in Italia e nel Mondo

Quartiere Argentina, Via Buenos Aires
Quartiere Italia, Via Milano


                            


José Eduardo Caramuta
Che matita il nostro "Negro" !


            



    • Il papà di José Eduardo emigra da Acerenza nel 1923

Antonio Caramuta, il papà di José Eduardo, nasce ad Acerenza nel 1907 al numero 18 di Via Umberto I°, da Giuseppe Caramuta (possidente) e Maria Saveria Forenza (casalinga), primogenito di sette figli:  Antonio, Paolo, Nicola, Francesca, Canio, Luigina, Michele.

Giuseppe Caramuta
Maria Saveria Forenza
Antonio Caramuta


I fratelli di Antonio Caramuta e zii di José Eduardo detto "Negro"



Paolo Caramuta
Nicola Caramuta
Francesca Caramuta
Canio Caramuta
Luigina Caramuta
Michele Caramuta

Per  cercare il “sogno americano” nel 1923, a soli sedici anni, Antonio  lasciò Acerenza per l’America, come fecero molti italiani ed acheruntini  di allora.
Immaginò di raggiungere l’America del Nord e di fermarsi a New York.
Ma così non andò!
In effetti raggiunse l’America, ma quella del Sud.
E  la sua avventura di vita Antonio la visse fra il Brasile e l’Argentina,  fino a quando non decise di fermarsi definitivamente a Buenos Aires in  Argentina, dove per molti anni gestì un'attività di parrucchiere per  signore.
Lo raggiunsero anche i due fratelli Paolo e Nicola, che mai più tornarono in Italia.


    • La famiglia di José Eduardo

Antonio Caramuta a Buenos Aires sposa Julia Subirana, un’argentina con sangue italiano e qualcosa di spagnolo.
Dal loro matrimonio nascono due figli: Ana Maria nel 1941 ed José Eduardo nel 1943
Ana Maria Caramuta in Argentina sposa Juan Vicente, argentino di origine   armena, e dal loro matrimonio nascono tre figli: Rosana, Sandro e Mauro.


Antonio Caramuta e Julia Subirana
Ana Maria Caramuta
José Eduardo Caramuta


    • “ E allora? Cosa c’entra tutto questo con Acerenza?”

Nell’estate del 1971 Antonio Caramuta e la moglie Julia raggiunsero Acerenza dall’Argentina per fare visita ai tanti parenti acheruntini.
Dopo i mesi trascorsi nel paese natio, ritornano a Buenos Aires ma non da soli.
Questa volta accompagnati da Ninetta (Antonia Caramuta), che lì trascorse una vacanza.
Ma vacanza “fatale” fu, perché nell’ottobre di quell’anno Negro (José Eduardo) conobbe quella che sarebbe diventata la donna della sua vita.
Colpo di fulmine? Di sicuro sentimento forte, soprattutto dopo che Ninetta ritornò in Italia.
José Eduardo raggiunse Ninetta ad Acerenza nel 1972, per ritornarvi ancora nel 1974, ma questa volta per restarvi, avendo deciso di sposare la sua Antonia!

Ninetta in Argentina nel 1971
Ninetta e José Eduardo nel 1971
Antonia "Ninetta" Caramuta

José Eduardo (Negro) e Antonia (Ninetta) dopo il loro matrimonio si stabilirono a Milano, dove ancora oggi vivono.

Dal loro matrimonio nasce Stefano, che oggi vive in Svezia, dove ha formato una famiglia con Cecilia, una ragazza svedese. Hanno due bellissime bambine, Isabel e Claudia.

Stefano è ricercatore presso il Karolinska Institutet di Solna, nei pressi di Stoccolma, uno dei più importanti centri di ricerca e di apprendimento per le discipline biomediche in Svezia.

Stefano Caramuta e la moglie Cecilia
Isabel e Claudia Caramuta


    • José Eduardo (Negro) e la sua grande passione: il fumetto

José Eduardo Caramuta ha fatto parte, per molti anni, della qualificata squadra di disegnatori  della "Sergio Bonelli Editore", prestigiosa casa editrice italiana di storici fumetti come, ad esempio, "Tex", "Zagor", "Mister NO", "Nathan Never",  "Dylann Dog".


José Eduardo è stato uno dei disegnatori del fumetto "Nick Rider" .


José Eduardo Caramuta "Negro"

José Eduardo Caramuta (detto Negro) nasce a Buenos Aires (Argentina) il 24 febbraio del 1943.

Lo chiamano “José” come il nonno paterno italiano (Giuseppe) ed “Eduardo” come il nonno materno di origini spagnole.

Dopo la scuola elementare, José Eduardo frequenta il Liceo Classico che abbandona al terzo anno per entrare alla Scuola di Belle Arti conseguendo il diploma di “Maestro Nacional de Artes Visuales”.

Questo diploma abilitava all'insegnamento del disegno nella scuola elementare, attività che però non ha mai esercitato.
José Eduardo in realtà voleva seguire la sua grande passione, che era quella di fare il disegnatore e fumettista.

Il papà Antonio, invece, voleva che studiasse economia e commercio per assicurarsi un buon futuro.
La mamma Julia lo immaginava medico, mentre la nonna materna pensava che il lavoro più serio ed economicamente più sicuro fosse quello di impiegato di banca.

José Eduardo, al contrario, seguì solo la sua passione e non badò alla convenienza economica o alla certezza del futuro, che altri lavori allora garantivano.

Nel 1955 c'è probabilmente un incontro molto importante per la sua vita professionale, che lo segnerà profondamente.

Presso la “Escuela Panamericana de Arte” di Buenos Aires frequenta un corso di fumetto tenuto da Hugo Pratt, il grande fumettista italiano che creando il personaggio di “Corto Maltese” si sarebbe affermato a livello mondiale.


Hugo Pratt

José Eduardo ha iniziato la sua carriera professionale in Argentina nel 1961, realizzando un fumetto umoristico di sua creazione.

Dopo un paio di anni ha pubblicato il primo fumetto realistico per la Editorial Edmal.

Nel 1964 ha dovuto lasciare il lavoro per assolvere al servizio di leva.

Dopo questa parentesi obbligata, ha ripreso la collaborazione con la Editorial Edmal.

Tra il 1966 e il 1971 intensifica la sua produzione, collaborando con diverse Case Editrici, come: Editorial Yago, Editorial Dante Quinterno, Cielosur Editora e Editorial Columba.

Ha lavorato anche per la Charlton Group degli Stati Uniti e per la scozzese DC Thomson .



José Eduardo si trasferisce in Italia nel 1974, dove ha continuato l’attività di disegnatore realizzando fumetti di genere vario, collaborando con: Mondadori, Casa Editrice Dardo, Edizioni San Paolo e Rizzoli .




Ma è nel 1987 che si realizza, forse, la collaborazione più importante, entrando a far parte della grande casa di fumetti “Sergio Bonelli Editore” per disegnare “Nick Raider”.



Ma di José Eduardo Caramuta, "Negro" per gli amici, c'è ancora molto da raccontare e da far vedere.



Dino Salese  (Pescara, maggio 2016)

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