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ACERENZA ITALIA
Da Acerenzadiffusa in Italia e nel Mondo
Quartiere Italia, Via Milano





Vittorio Caruso
Grande allenatore di cavalli conosciuto nel mondo





    • Vittorio Caruso ad Acerenza

Nasce ad Acerenza nel 1942, dove trascorre i primi anni di vita con la sua famiglia: il papà Giuseppe, la mamma Antonia Maria, i fratelli Saverio, Antonio, Canio e le sorelle Donatina e Rosa (Suor Pia Celestina).

Negli anni ’50 entra in nel convento francescano di Cava de Tirreni, insieme ad un folto gruppo di ragazzi di Acerenza. Poi, però, uno alla vota hanno abbandonato la strada della “vocazione” e sono ritornati tutti in paese.

Con il rientro dal convento per Vittorio la vita riprende quella di prima, molto dura, perché le scuole erano riservate “a chi poteva”. E non potendo frequentare la scuola, Vittorio andava a lavorare.

I suoi genitori avevano un pezzo di terra e tutti in famiglia erano chiamati a dare una mano.

Però la “zappa pesava” e si racconta che durante una zappata nel campo di granturco, Vittorio di scatto buttò via l’attrezzo e decise di chiudere con quel tipo di vita, di cui non vedeva futuro, e nel 1958 a soli sedici anni partì per Roma.

 
Da sinistra: la mamma Antonia Maria, il papà Giuseppe, Vittorio Caruso e il fratello Canio

  • ll casuale ingresso nel mondo dell’ippica  

Decise di andare a Roma perché c'era un suo amico di convento della famiglia Cianciulli di Acerenza, che lì aveva la nonna.

A Roma Vittorio si è arrangiato da subito, accettando i lavori che capitavano: cameriere, aiutante in un caffè ed altro.

Ed è proprio in questo suo girovagare da un lavoro all’altro che finisce in un bar del quartiere Flaminio nei pressi della sede Rai di Roma.

Qui Vittorio, per la sua statura minuta e per la passione che aveva per i cavalli, fu notato da Piero Tudini, persona molto addentro al mondo dell’ippica.

Avendo fatto amicizia, questi una volta gli chiese se fosse interessato a lavorare nel settore dei cavalli e lo portò alla Scuderia Aterno di sua proprietà.

Il primo ruolo per Vittorio fu quello di artiere ippico, cioè di addetto alle attività quotidiane di manutenzione delle strutture di ricovero e di addestramento, di cura e di igiene del cavallo, di governo, dell'alimentazione e di allenamento con lavoro a terra e in sella.

Credo che Vittorio ancora oggi ricordi con fiera dignità quel primo lavoro che gli ha poi consentito di dare corso alla professione di allenatore di cavalli da galoppo, dopo una lunga e necessaria gavetta nell’apprendere l’uso degli attrezzi da artiere,: la brusca, la striglia, il secchio, la spugna, lo strofinaccio, il pettine, il raschietto da sudore, la curasnette (o nettapiedi), la spazzola ed il pennello per stendere il grasso e lucidare gli zoccoli del cavallo.

Insomma decise di provarci, Vittorio, e così cominciò la sua strepitosa avventura nel “mondo del turf”. 



  • La favolosa carriera di allenatore di cavalli da galoppo

Vittorio Caruso, che sapeva di essere il più forte, aveva coniato un ordine di scuderia che in tanti ancora oggi ricordano:

“Andare in testa e pedalare e gli altri che mi vengano a prendere, se ci riescono”.

Vittorio, dopo aver lavorato con i più grandi allenatori di cavalli italiani, nel 1971 conseguì il patentino di allenatore.

Successivamente con alcuni amici decise di fondare una scuderia, la famosa Scuderia dei Laghi, ed ebbe la fortuna di avere un cavallo fortissimo di nome MISIL, con il quale vinse numerosi gran premi, correndo anche l' Arc de Triomphe a Parigi ed in Giappone il più importante gran premio a Tokyo.

Da lì in poi fu tutta un’ascesa, fino a diventare uno dei migliori allenatori italiani di cavalli da galoppo, tanto da girare il mondo, frequentando gli ippodromi più famosi di Giappone, Inghilterra, Francia, Irlanda, Stati Uniti e partecipando così a molti dei gran premi più importanti.

Questi alcuni dei tanti cavalli allenati in quarant'anni da Vittorio Caruso:

 
 
 
 
 
 
 
 


Questi, invece, alcuni dei favolosi cavalli allenati da Vittorio Caruso e guidati da un prestigioso fantino:


Vittorio Caruso con CHARMING WOMAN guidato da Mirco Demuro
Vittorio Caruso con BLU CONSTELLATION guidato da Mirco Demuro
 
Vittorio Caruso con SELMIS guidato da Mirco Demuro
Vittorio Caruso con WORTHADD guidato da Mirco Demuro
 
 
Vittorio Caruso con VOILÀ ICI guidato da Mirco Demuro
 

    • Il Derby italiano

Ma il suo pallino era quello di vincere il Derby italiano, la corsa della vita, sognata da quando faceva il barista al Flaminio.

Il Derby italiano di galoppo è la corsa ippica più importante del calendario del galoppo italiano. Partecipano, su una distanza di 2.200 metri (2.400 metri fino al 2007) i cavalli di tre anni di età. La sede storica è l'ippodromo romano delle Capannelle.

Vittorio, superstizioso oltre che molto modesto, non nominava mai quella gara che, al contrario, chiamava: “quella corsa”.

Ha dovuto attendere il 2010 per realizzare l’ultimo grande sogno, vincere il 127° Derby Italiano del galoppo all’ippodromo romano delle Capannelle con uno dei migliori cavalli che abbia allenato, WORTHADD guidato da Mirco Demuro, eguagliando un record che durava da 41 anni vincendo anche il Gran Premio Parioli.

 
Vittorio Caruso (a destra) all'Ippodromo delle Capannelle di Roma
 

    • Vittorio Caruso lascia l'ippica  

Poi stanco di tanto girare e delle tante preoccupazioni per portare al top di forma i cavalli allenati, nel 2010 Vittorio ha annunciato a tutti il suo ritiro, provocando non poco sconcerto tra gli addetti ai lavori.

Questi alcuni dei titoli apparsi sui giornali e portali web italiani ed europei del mondo del galoppo sul nostro personaggio:

“ Vittorio Caruso lascia !! Il grande allenatore ha deciso di smettere “

“Vittorio Caruso, che in questi anni ha vinto tutto, ha deciso di smettere”


Ed ecco il nostro Vittorio in video ....


 
 
 



E meno male che quel giorno del 1958 Vittorio buttò via la zappa per cercare il suo futuro a Roma !




Dino Salese  (Pescara, aprile 2013)

 
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