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ACERENZA CITTA'
Da Acerenza Città
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Nicola Forenza  e  Antonietta Salese
Una coppia d'acciaio

           



    • Nicola e Antonietta

Nicola Forenza, conosciuto anche come il “noleggiatore” (Culein’ Ciamp’end’ - U’ Nul’eggiatur’) o lo “chauffeur”, con molta probabilità credo che sia detentore di un record nella nostra comunità: è l’Acheruntino che nella sua vita lavorativa ha percorso in automobile più chilometri di tutti, decine di giri del globo terrestre, la maggior parte dei quali in Italia, ma ha viaggiato anche in Europa.

Già durante il servizio militare Nicola era un apprezzato autista di alti ufficiali e questo perché da adolescente aveva fatto apprendistato da meccanico di automobili, acquisendo abilità sia nella guida ma soprattutto nella manutenzione di veicoli a motore.

Nonostante gli attestati di stima ricevuti e l’invito a restare nei ranghi militari, per Nicola era forte il richiamo della sua Acerenza e la voglia di rientrare per formare la sua famiglia. E così fece.

Avviò l’attività di "trasporto privato giornaliero di persone" sulla tratta Acerenza - Potenza, attività questa che è durata molti e molti anni, con una breve parentesi di gestione di un’officina meccanica con un socio.

Ricordo di mio Zio Nicola una della prime auto acquistate per la sua attività, una Fiat 1400, credo di colore nero e verde. Per noi bambini quell'auto era uno straordinario ed enorme giocattolo. Entrandovi, nei nostri giochi immaginavamo di essere a turno abili piloti o viaggiatori illustri.

Me la due auto più “famose”, quelle che hanno caratterizzato Nicola agli occhi di tutta la comunità, sono altre: l'indimenticabile FIAT Multipla di colore bianco e celeste ……… 

…… e la FIAT 1500L, adattata a versione “President” (cioè a passo lungo), di colore carta da zucchero. Per trasformarla, appena acquistata Nicola la portò a Vercelli, dove una ditta specializzata provvide a tagliarla per allungarla, aumentando così i posti disponibili al trasporto di persone.


 
Fiat 1400
 
Fiat 600 Multipla
 
Fiat 1500 L


Tutti ricordano Nicola che, quotidianamente, portava i suoi clienti da Acerenza a Potenza, la tratta coperta per oltre 40 anni in un via vai continuo, così ripetitivo (in alcuni casi percorso anche più volte al giorno) da conoscerlo a memoria .... credo con possibilità per lui di percorrerlo anche ad occhi chiusi !!

Tutte la mattine Nicola partiva dal Caffè Caniott’, puntualmente alle 7,00 – 7,15, con arrivo dopo oltre un’ora al capolinea di Potenza in Via del Popolo, sotto al famosissimo Gran Caffè di Via Pretoria, punto di ritrovo storico di tutti i “noleggiatori” della provincia.

E dallo stesso punto Nicola ripartiva dopo le 13,30 alla volta di Acerenza.




 
Acerenza - Caffè di Caniott’
Potenza - Via del Popolo sotto al Gran Caffè di Via Pretoria


Al rientro in paese, dopo aver fatto scendere i clienti sempre davanti al Caffè Caniott’ ….. , portava la sua “amatissima” auto nella grande rimessa del Dottor Nicola Restaino (U’ Medic’ Vendlun’) nei pressi della curva dei “sedili”.


 
 
Garage di Don Nicola Restaino
 


Lì la puliva accuratamente e la preparava per il viaggio del giorno dopo. Solo dopo aver completato tutte le operazioni, ben oltre le ore 15,00, rientrava a casa per pranzare con la moglie Antonietta e con i figli Franco (detto Franchino), Canio e Rosanna, che lì lo attendevano.

In realtà la conduzione di questa attività ha richiesto un lavoro di squadra, che coinvolgeva l’intera famiglia Forenza.

Ma era la moglie Antonietta Salese che, oltre a fare anche la mamma, era il miglior consigliere di Nicola e curava di fatto l’amministrazione dell’impresa familiare..

Antonietta era addetta alla raccolta ed alla gestione delle prenotazioni, curava il ritiro di pacchi (piccoli e grandi) che Nicola doveva consegnare il giorno dopo a Potenza a privati o a ditte, gestiva la contabilità (incassi e spese) e partecipava, coinvolta in questo sempre dal marito, a tutte le decisioni importanti di spesa, attività queste che svolgeva nella “casa - ufficio”.

Ma Antonietta era anche il “navigatore” di Nicola e lo accompagnava nei lunghi viaggi, quelli fatti di notte, da solo, quando non c’erano le autostrade ma tanti chilometri da percorrere su faticose statali, magari con arrivo oltre frontiera. Lo accompagnava per fargli compagnia ed evitare il tanto temuto “colpo di sonno”, affidando i figli ai parenti per lavorare insieme, perché in tutta la loro vita hanno fatto tutto insieme, sempre!

Tante, poi, erano le richieste che Antonietta riceveva al momento della prenotazione, alcune anche curiose, soprattutto dalle persone più anziane o da quelle che “soffrivano la macchina”, come veniva indicato il temuto mal d’auto. Nicola era apprezzato da queste persone proprio per la sua “guida presidenziale”, fluida, tranquilla (anche troppo…), senza scossoni.

Ma poi c’erano i viaggi dei nostri emigrati a Torino, a Milano, a Bolzano, in Germania, in Francia ed in altri luoghi che periodicamente lo impegnavano e senza l'aiuto del navigatore satellitare.

Per rendere il viaggio remunerativo, spesso Nicola si adattava a situazioni logistiche di fortuna oppure subito rientrava ad Acerenza per riprendere la normale attività, magari dormendo in auto lungo la strada.

Come tantissimi sono stati i viaggi verso il porto di Napoli per accompagnare intere famiglie di nostri concittadini che emigravano verso le Americhe.

E cosa dire dei viaggi religiosi a tutti noi noti, quelli fatti nel mese di agosto: a Ripacandida per San Donato e, soprattutto, a Tolve per San Rocco.

Per Nicola i viaggi per San Rocco di Tolve iniziavano a notte fonda ed erano principalmente le persone più anziane che sceglievano queste ore per evitare il cocente sole d’agosto e la ressa dei pellegrini, lì numerosissimi.

La moglie Antonietta già nei giorni precedenti aveva provveduto ad annotare le prenotazioni dei pellegrini, con preferenza di orario di partenza e di ritorno. Era lei che gestiva la cassa, mentre Nicola, senza sosta, per tutta la giornata fino a notte, andava e tornava da Tolve, andava e tornava, andava e tornava, andava e tornava..…

In quel giorno, Antonietta verso l’ora di pranzo attendeva Nicola nei pressi della chiesetta di San Vincenzo in uno dei suoi rientri da Tolve e gli porgeva il pranzo al sacco, che avrebbe consumato velocemente, magari mentre guidava o appena arrivato a destinazione.


Oggi Nicola ed Antonietta vivono con buona serenità la loro grande età, nonostante qualche acciacco, circondati anche dall’affetto dei tanti nipoti: Maria Antonietta, Nicola e Fabio, Giuseppe e Nicola, Antonella a Nicola.

Sempre molto uniti, Nicola e Antonietta, anche dopo oltre 60 anni di vita insieme, sempre spiritosi, soprattutto Nicola, con quella sua gran risata che è rimasta uguale e contagiosa.

E nonostante l’età, Nicola ancora oggi a volte immagina di risalire su una delle sue auto per affrontare un nuovo viaggio.

Questo perché il suo lavoro è stato il suo secondo grande amore, dopo quello per la sua amatissima Antonietta, naturalmente !



 
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