Da Acerenzadiffusa in Italia e nel Mondo
Quartiere Italia, Via Castelli Romani
Domenico Gilio
Le poesie
ALBERI DI ALVANELLODallo sgomento notturno, si passa ad una fervida giornata in campagna, di relazioni e di amicizie, in cui si esprime anche il legame profondo e solidale tra l’uomo e la natura.
ALBERI DI ALVANELLO
Era la lunatra i rami del ciliegio; sbigottivoio tra i filari del vigneto."Torniamo a casa, presto andiamoche è già notte o la strada non vedremoimpervia tra i dirupi”.L’albero spandeva la sua ombradi gigante, sospeso in un mosaicod’ambra, su un mare di cristalli infranti.E più in là c’era il mandorlo dai fruttigrandi e il nocciolo e il pescoe in mezzo il fico che d’inverno avevail mucchio delle canne,confitte verso il cielo.Non di rado s’udiva dai passantio dal vicino podere: ”Buon giorno!”.La mamma qualche volta mi diceva:“C’è il nonno nella vigna; dài il buon giorno”.“Addio!” rispondeva quella vocemite e lo spazio lacerava: ”Addio!”.Gli olivi ignari stendono le palmesu rare viti logore dal tempo.Qualcuno viene per la potatura,ma non prepara la pozza dell’acquae non porta il letame:“Sono esseri viventi che hanno famee sete e sentono i rigoridelle stagioni e non hanno i riparidelle case o un pagliaio”,diceva il padre mioe d’istinto allungava la sua manoa carezzare un ramo:negli occhi aveva un baleno selvaggio!Altri verranno a cogliere ciliegiee mandorle in questa campagnae le olive che dannol’olio del condimento, che leniscei dolori e fa ardere le lampade.Sotto i cieli gli olivitendono le chiome. Tra i ramisi perdono le inutili passionidell’uomo e i sogni che rinascono.
Dino Salese (Pescara, agosto 2020)