Da Acerenzadiffusa in Italia e nel Mondo
Quartiere Italia, Via Castelli Romani
Domenico Gilio
Le poesie
PRIMAVERA 2008Pubblicata sull’antologia di Frate Ilaro Premio Poesia 2017, con la Motivazione:
Una preghiera rivolta alla “terra” feconda (“ferace”) non è di per sé un concetto pagano, ma è certamente un’affermazione di quel basilare senso del sacro su cui lo stesso Cristianesimo si è edificato rivoluzionando la Storia e che oggi – in questo effimero trionfo della società tecnologica – osserviamo perdersi nel nulla. Una lirica sapienziale, dunque, dove importante è il concetto della memoria quale “luce che ritorna”. Così possiamo definire la poesia come “Luce che permane”.
PRIMAVERA 2008
a Lina
Se la terra si adorna di monilidi foglie e di boccioli,mette elitre la mia animasu bolla trasparente,nel mattinoche irrompecon splendoredi rinnovati trilliin un canto nuziale,tra fiore e fiore, soprannaturale.Smette ogni oscuro peso la mia anima;varca i recessi, suoi argini e spalti,nell’assorto silenzio, sbigottitada vuote collisioni,nell’angoscia del tempo,che è spada di tiranno.Va nell’azzurro spazio,in danza circolaree lascia che trascorra, a dismisuranelle sue vene, il miele, a stilla a stilla,la scintilla del bene,lo zampillo innocente.Una musica dice: Onore all’uomodalla coscienza vigile! Sia lodealla donna dall’ancestrale cuore!Breve è l’attimo. Passano festosele giulive fanciulle:gonne tinnanti, scarpette leggere.Nessuno può sapereil mistero del divenire inquietoche l’uomo scuote e ogni essere:le foglie appena schiuse,le viole sulle prode.Io non chiedo nemmeno a Dioil segretodel batticuore antico,dell’innocenza offesa.Nostra ferace terra, ci fai pronial bisogno di crescere o morire,ma poi non ci abbandoni.Tu che ci dai il pane della tavola,ci serbi la parola, primo bene;e la memoria, luce che ritorna.Che siano osservate le tue leggi,apice della significazione,di ricongiungimento.Candore che si smaglianel caduco presente.Il tutto e il niente di bellezza e amore.
Dino Salese (Pescara, agosto 2020)