Acerenza diffusa in Italia e nel Mondo

Vai ai contenuti
Da Acerenzadiffusa in Italia e nel Mondo
Quartiere Italia, Via Castelli Romani





Domenico Gilio
Le poesie


NUOVA SCIENZA

Davanti alla scienza che indaga  sugli elementi  primi della vita, alberi si stagliano, essi stessi testimoni conflagranti nel mistero.
Anche il pensiero umano può solo sorvolare,  con sfrigolio o con semplice mormorio, le contraddizioni e le lotte tra il bene e il male. Solo l’amore  può dare consonanza col mondo.


NUOVA SCIENZA   
a Don Anselmo Saluzzi
                 
La scienza ha smesso i voli.   
     Lascia indietro l’azzurro,
le nuvole, i baleni;
     con il tuono
      la zattera del vento.

Precipita nel ventre della terra
a smuovere furori,
     cerca anelli, interstizi,
la fucina e gli ardori degli inizi;
i rovelli
     di un sotterraneo fuoco,
      che la vita
       slargò:
        fermenti oscuri,
per ogni dove
     lumi accesi, di anime,  
su deserti distesi.
     Su colline.
      Dentro oasi
       di rimboscata terra,
alberi alabastrini,  
     verso il cielo,
      di punte conflagranti,
       ruvide ombre
       di un unico mistero
        nel silenzio
         di un arco teso al vero.

Solo aspro sfrigolio, di cresta in cresta,  
il pensiero, disanimato vento,
sorvola il mormorio.
Nuova giungla di mieli
     e di veleni avanza.
Pandora offre i suoi doni
e le macchine soffocano spazi,
ostentano ricchezze.  

E Primavera immemore
     senza rondini torna,
tetti spogli di voli e dolci suoni.
Sotto altri cieli andranno,
     se per le nostre strade,   
l’umano non ha luogo:
     mostri  rubano le anime
e le ragioni vere dell’esistere.

E’ uno spazio perduto
     l’innocenza  
      del canto
       che si leva
        nelle piazze
         del borgo,
          per le strade
           davanti alla chiesetta.  

A ghirlande casette
     ridavano splendore,     
strette in un solo fiato.
Dolore e allegria copriva il tempo,
forme umili di vita  
     che avvicinano a Dio.
       Forse io sbaglio:
ogni alba nuova  ha un sotterraneo moto;
suo seme il nulla e il vuoto,    
     frutto d’oblio e violenza  
e di un’oscura notte    
     la nascita dell’uomo
e di Tutto che esiste.

Io guardo Inizio e Fine,
     favole senza tempo,
e il lampo dell’istante
     che si consuma in  canto,
con stupore immutato e disincanto:

solo un improbo amore che resiste.




Dino Salese (Pescara, agosto 2020)

 Copyright  2012 - 2024  -  www.acerenzadiffusa.it by Dino Salese  -  All rigths reserved
Torna ai contenuti